Soulcatcher: Miles Davis

Stampa (litografica o giclée) limitata in 20 copie firmate e numerate. L’originale è realizzato con matite, inchiostri e caffè.

Bitches Brew è stato l’album che mi ha buttato il jazz in corpo. Il free form di Pharaoh’s Dance, gli spigoli rock che stanno in tutti gli angoli del disco, la copertina di Klarwein, le spirali della title track. Non c’è elemento del lavoro che non abbia sentito la necessità di riascoltare ad oltranza, ed ogni volta è stata una sorpresa. Davis, ad averlo conosciuto, credo mi sarebbe stato sinceramente sulle palle. E questo è un fattore che genericamente mi aggiunge una qualche forma di fascinazione, ma solo perchè, appunto, non l’ho mai conosciuto.

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